Architetto, artista e designer, nasce a La Spezia nel 1939. Dal 1958 al 1963 frequenta a Venezia la facoltà di Architettura presso lo IUAV (fra i docenti Franco Albini, Ludovico B. di Belgiojoso, Ignazio Gardella, Luigi Piccinato, Giuseppe Samonà, Carlo Scarpa e Bruno Zevi) e segue come uditore lezioni all’Istituto Superiore di Disegno Industriale. Esponente di quel movimento culturale definito da Germano Celant “Radical Design” e successivamente del “nuovo design italiano”, mostra, già durante gli anni dell’università, la propensione per l’uso di espressioni artistiche multiple, incentrate sull’uomo e le sue esigenze. Definito da Carlo Scarpa “l’uomo di schiuma” per l’abilità e l’interesse nell’uso di materiali plastici schiumati, ha tratto dalla sperimentazione diretta con resine e materiali plastici in genere spunti per la progettazione originale di oggetti.

 

Tratto da: C. Martino, Gaetano Pesce. Materia e differenza, Marsilio Editori, Venezia 2007, p. 92.


Premi

Stampa




 

Gaetano Pesce nasce a La Spezia nel 1939 e trascorre l'infanzia tra Padova e Firenze. Si laurea in architettura e disegno industriale a Venezia nel 1965. Nel 1959 è tra i fondatori del Gruppo "N" per l'Arte Programmata a Padova, un movimento artistico che esula dalle tendenze convenzionali, cercando una nuova definizione dell'arte che inglobi pittura, scultura, architettura e prodotto industriale. Questa commistione è il tratto caratteristico di tutta la sua attività, inizialmente alimentata da intensi rapporti con il Gruppo T di Milano, il Groupe de Recherche d'Art Visuelle di Parigi e il Gruppo Zero di Dusseldorf, in particolare lavorando come artista seriale e regista cinematografico a Padova. 

Nel 1961 frequenta la Hochschule für di Ulm e dal 1962 intraprende l'attività dell'arredo di interni e della progettazione di mobili. Comincia a esporre le sue opere nel 1964 e nel 1965 presenta il "Primo manifesto per un'architettura elastica" al congresso "La società nell'architettura" ad Jyvaskyla, in Finlandia. 

A Padova lavora come designer dal 1962 al 1967 e nel 1968 si trasferisce a Venezia. La critica all'uniformità dei prodotti industriali e la forte carica innovativa nei confronti delle forme, dei colori e dei materiali lo avvicinano al movimento del "Radical Design", tendenza degli anni '60 che sperimenta nuovi materiali nel campo della progettazione di mobili. Raggiunge la notorietà grazie alla serie di poltrone UP, disegnata per B&B Italia e presentata alla Fiera del Mobile di Milano nel 1969. La serie consiste in sette diverse sedute (seggiolone, sedia per adulti, sedia per due o più persone) realizzate in schiumato di poliuretano, che assumono le loro forme arrotondate e indefinite soltanto quando la confezione viene aperta. Nel 1971 fonda Bracciodiferro per la produzione di oggetti sperimentali e nel 1972 partecipa alla mostra al MoMa di New York sul design italiano Italy: the new domestic landscape. Come rappresentante del Radical Design realizza un curioso allestimento che include una serie di "documenti archeologici" per un immaginario insediamento nell'era delle "Grandi Contaminazioni".

Nel 1973 formula la teoria secondo la quale architettura e design dovrebbero essere una "rappresentazione della realtà" e un "documento dei tempi". Nel 1975 espone in una personale "La future est peut-etre passè?" al Museo delle Arti Decorative al Louvre e nel 1984 al Centro Georges Pompidou partecipa a una mostra collettiva: "Architecture et Industrie". 

Figura poliedrica e cosmopolita, negli anni Ottanta si trasferisce a New York, svolgendo un'intensa attività didattica e dove vive tuttora. 

Nel campo dell'architettura realizza progetti che spaziano dalle abitazioni ai giardini agli uffici: la casa Hubin a Parigi (1986); l'Organic Building di Osaka (1989-1993); la Gallery Mourmans di Knokke-le-Zoute, in Belgio (1992-1993); la residenza Schumann a New York (1994); gli uffici dell'agenzia pubblicitaria TBWA/Chiat/Day (1995); gli elementi in vetro del Palais des Beaux Arts di Lille (1997). Nel 1996 al Pompidou di Parigi c'è una sua retrospettiva personale a cui segue la pubblicazione di un volume: "Gaetano Pesce: le temps des Questions" e nel 1997 è la volta di New York, alla Galleria Material Connextion "Is the Future New? Gaetano Pesce: Material Exploration" sulle sue sperimentazioni e ricerche di nuovi materiali nel campo dell'edilizia e del design.

Gli elementi d'arredo progettati da Pesce vengono prodotti dalle maggiori aziende specializzate in design come B&B Italia, Knoll, Cassina e Vitra. Per De Padova, società per la vendita e la produzione limitata di mobili di grande qualità, crea sedie e lampade in resina colorata uniche nel loro genere: Crosby chair (1998) e Cloud lamp (1994). Tra i suoi lavori più rappresentativi vanno ricordate le serie di lampade Square (1983), Bastone (1986) e Airport (1986), le sedie e i tavoli Sansone (1980) e Dalila (1992). Intensa è anche la sua attività di docente all'Institut d'Architecture et d'Etudes Urbaines di Strasburgo, alla Facoltà di Arte e Architettura della Cooper Union a New York, a Yale, nelle Università del Quebec e di Montreal e negli Istituti d'Architettura di Hong Kong e di San Paolo.

Nel 1995 fonda a New York Fish Design, studio per la produzione di vasi, vassoi e gioielli in resina colorata e translucida (per esempio la collezione XL vase), attività interrotta nel 1999 e ripresa nel 2003 a Milano grazie ad Andrea Corsi. Negli ultimi anni Pesce collabora con Zero, società del Gruppo Quattrocchio che distribuisce sul mercato americano sistemi di arredamento multifunzionali disegnati da famosi architetti e designers italiani; in particolare Pesce progetta la collezione di mobili Nobody's perfect (letto, sedie, pouf).

Molte sue produzioni sono presenti nelle collezioni permanenti allestite presso i maggiori musei d'arte contemporanea, come il Museum of Modern Art e il Metropolitan Museum di New York , il Victoria & Albert Museum di Londra, il Museum of Modern Art di San Francisco, il Centro Georges Pompidou e il museo delle Arti Decorative di Parigi, il Museo delle Arti decorative di Montreal e il Museo d'Arte Moderna di Torino. 

Dopo la retrospettiva nel 1996 al Centre Georges Pompidou di Parigi, nel 2005 anche la Triennale di Milano gli dedica una grande mostra.

 

Fonte


Informazioni: Gaetano Pesce